Questa risposta può essere valida solo nel caso in cui la domanda mi venga rivolta da insegnanti, impegnate nelle progettazioni delle proprie scuole, o da animatori impegnati in progetti sociali - dal campo estivo alla accoglienza dei diversamente abili. E che operano sul territorio delle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Altri Centri sono nati, ma tutti sono legati a doppio filo al proprio territorio.
E qui nasce il problema.
L'accesso non è consentito alla categoria "Mamma" oppure "Privato" o peggio alla categoria "Insegnante-disperatamente-alla-caccia-proprio-di-quel-materiale".
Ho lavorato a REMIDA. Cinque anni intensi e bellissimi, ma decisamente frustranti perchè ero sempre e solo appiccicata al computer, per di più in un seminterrato. Immersa solo per caso in una quantità e varietà meravigliosa di materiali da fare venire le vertigini, ma che non potevo utilizzare se non "tramite computer".
Nemmeno io, nemmeno ora, posso andare a prendere il materiale. Micidialità degli eventi.
Che fare, allora?
Ho applicato quanto imparato a REMIDA, e ho osservato ogni singolo materiale che mi capitava in mano con un occhio nuovo.
Mi sono arrangiata, con quel che avevo intorno a me, facendo un po' quello che di fatto REMIDA ha istituzionalizzato: la ricerca "porta-a-porta" di materiali di scarto riutilizzabili.
Partendo da casa mia: packaging alimentari - vestiti - giornali- lenzuola...
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camicia da uomo dismessa |
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blocchi da aziende e tagli scartati da tipografie |
...oppure gli scarti di negozi o di case dove mi conoscono...
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rocche per tagliacuci in disuso |
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rondelle dimenticate in un vasetto |
Spero che questo tutorial vi incoraggi a trovare alternative, utili e veloci, oltre che interessanti.
Mi resta solo una cosa da fare: augurarvi "buona caccia al tesoro!"
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